Valentino Angeloni, responsabile tecnico del settore giovanile della Fiorentina, ha parlato a Violachannel. (foto Violachannel)
Come sta e dove si trova? “Io e la mia famiglia per fortuna stiamo bene. Abitiamo a Clusone in provincia di Bergamo e la situazione è stata molto dura e difficile. Ora va meglio ma c’è ancora tanta paura”.
È in contatto costante con tutte le componenti della società e delle squadre? “Si abbiamo una relazione costante con i mister, anche se in questo momento non sempre si riesce a parlare di calcio, come prima. Mi interessa sapere che tutti i ragazzi stiano bene. Anche con la società ci sentiamo costantemente, sono tutti molto presenti, vogliono sapere come stanno i giocatori e le loro famiglie. Vogliono essere informati su tutto. Anche il Presidente Commisso mi ha chiamato dall’America, voleva avere più informazioni possibili sullo stato attuale delle cose. Ci tiene a far sentire la sua vicinanza e far arrivare ai ragazzi il suo abbraccio virtuale: questo è bellissimo. Cosa non scontata e non da tutti. Mi sento inoltre in dovere di ringraziare in modo particolare il DG Barone e Pradè, ma anche tutte le altre componenti societarie che in questo momento, a dir poco difficile, ci sono vicine dimostrando grande umanità”.
Allenatori e ragazzi come stanno affrontando questo periodo, anche sul fronte allenamenti “casalinghi”? “Ogni squadra è sempre monitorata e tenuta costantemente sotto osservazione, ogni ragazzo è seguito sia dal punto di vista fisico che sportivo ma anche e soprattutto dal punto di vista morale e psicologico; cerchiamo di dare un importante contributo alle famiglie in questo delicato momento della loro crescita e gestione. Un grande ringraziamento a tutti i miei collaboratori che sono stati e sono vicini ai ragazzi. Senza di loro la situazione sarebbe ancora più difficile soprattutto considerato il fatto che molti di loro non termineranno la stagione calcistica. Stanno lavorando benissimo”.
Cosa ne pensa della decisione della Federazione che ha sospeso definitivamente i campionati U18, 17,16 e 15? “Scelta giusta e che ovviamente condivido viste le difficoltà e la situazione in Italia. Troppi rischi e dubbi, la salute viene prima di tutto”.
E gli allenatori cosa dicono? “Hanno capito e condiviso la scelta di non giocare più. Ma anche per loro è un momento difficile e particolare. Gli mancano i ragazzi, gli allenamenti, il campo, l’odore dello spogliatoio, le gare del fine settimana. Permettimi di esprimere un concetto: la vita ci insegna che da un momento brutto e negativo dobbiamo e possiamo rialzarci più forti e vogliosi di prima. Con ancora più umiltà e sacrificio, ricordandoci di ciò che abbiamo passato in questi mesi. FORZA e CUORE!”.
***SEGUICI SU INSTAGRAM!***