Juventus-Fiorentina non è mai una partita come le altre, nemmeno a livello giovanile. Oggi pomeriggio, alle 14:30, bianconeri e viola si affrontano al “Gino Pistoni” di Ivrea (Torino) per la semifinale di andata di Coppa Italia Primavera. Partita di ritorno in programma a Firenze il prossimo 6 febbraio.
Alla guida dei bianconeri c’è Andrea Zanchetta. Classe ’75, una volta ritiratosi dal calcio giocato è entrato nello staff tecnico della prima squadra della Cremonese, per poi sedersi sulla panchina degli Allievi Nazionali grigiorossi nel biennio 2011-13. Da questa stagione allena la Primavera bianconera, con cui lo scorso settembre ha vinto la Supercoppa contro la Lazio. Ha due moduli prediletti: 4-3-3 e 3-5-2; quest’ultimo schema è molto vicino a quello utilizzato da Antonio Conte in prima squadra. Curiosità: nel suo staff c’è Fabio Grosso, campione del mondo nel 2006.
La Juventus è una squadra che, fin qui, sta rendendo al di sotto delle aspettative. In campionato, dopo quattordici giornate i bianconeri stazionano al terzo posto con 28 punti, in ritardo di ben otto lunghezze dal Torino capolista. La qualificazione diretta alle finali, cioè il secondo posto adesso occupato dall’Empoli, è distante soli tre punti, quindi ancora accessibile.
In Coppa Italia, invece, i bianconeri arrivano alla semifinale dopo aver superato due turni, proprio come i viola. Agli ottavi di finale la doppietta di Marzouk ha consentito di vincere per 3-1 sul Varese, poi ai quarti le reti di Garcia Tena e Barlocco hanno piegato un caparbio Torino, uscito sconfitto 2-1 dal derby della Mole.
Oltre agli impegni interni, quest’anno la Primavera bianconera ha affrontato anche la UEFA Youth League, una sorta di Champions League giovanile. Come la prima squadra, anche i giovani di Zanchetta sono stati eliminati nella fase a gironi, arrivando terzi con otto punti dietro a Real Madrid (11) e Copenaghen (10), davanti solo al Galatasaray (2). Tra l’altro, i turchi sono l’unica squadra sconfitta sia all’andata che al ritorno, poiché con i danesi sono arrivate due pareggi, mentre con gli spagnoli due pesanti sconfitte (6-2 e 3-0).
La rosa della Primavera bianconera è
molto straniera e figlia dell’attenta opera di scouting di Paratici e del suo staff. Cominciando dal principio, cioè dai portieri, troviamo tre elementi molto validi. Ai blocchi di partenza il titolare prescelto doveva essere
Citti, con l’italo-indonesiano
Audero e
Vannucchi pronti ad insidiarlo. A metà stagione le gerarchie si sono capovolte e il più utilizzato è proprio quest’ultimo che, una volta rientrato dal prestito alla Pro Vercelli, ha convinto Zanchetta a dargli la maglia numero 1 in tredici occasioni; Audero, che è un classe ’97, ha messo insieme sei presenze, mentre Citti ha raccolto finora solo quattro gettoni.
In difesa alcuni nomi interessanti. Il perno del reparto è lo spagnolo Garcia Tena, ex Barcellona, capace di giocare sia come centrale che come terzino sinistro e convocato da Conte in un paio di occasioni. Al suo fianco si sono alternati il ritrovato Curti, ex bambino prodigio del Perugia, con cui ha esordito in Seconda Divisione a soli quindici anni, e Romagna, mediano in Nazionale e regista difensivo nel club, di gran lunga uno dei prospetti più interessanti del vivaio bianconero e del panorama italiano. Sull’out mancino c’è Barlocco, acquistato in estate dall’Atalanta e paragonato da molti a Fabio Grosso; in alternativa spazio al rumeno Marin, che nonostante la giovane età ha già esperienze passate con Lazio e Manchester City. Sul fronte opposto, salutato lo svizzero Untersee, tornato in patria al Vaduz, c’è Tavanti ad offrire spinta e copertura.
Passando a centrocampo, l’elemento che spicca è Vajebah
Sakor. Liberiano di nascita, ma norvegese di adozione, è un centrocampista che risalta per dinamismo, forza fisica e intelligenza/duttilità tattica. Altre pedine importanti nella linea mediana sono
Gerbaudo, centrocampista
alla Marchisio divenuto improvvisamente famoso per un gestaccio ai tifosi napoletani nella scorsa finale di Coppa Italia Primavera, l’ecuadoriano
Cevallos, figlio d’arte e indicato da molti come uno dei migliori talenti sudamericani, e
Ceria, esterno ambidestro dotato di corsa e tecnica. Attenzione anche a
Mattiello, anch’egli esterno offensivo come il suo grande amico Fazzi, con cui è cresciuto insieme nelle giovanili di Valdottavo e Lucchese.
Infine, in attacco la minaccia è tutta straniera. Con dieci reti stagionali, il marocchino Bnou-Marzouk è il bomber della squadra. Arrivato in estate dal Metz, è stato paragonato a Lewandowski, con cui condivide velocità di esecuzione e istinto del bomber; inoltre, è stato premiato come miglior giocatore all’ultima Coppa d’Africa Under 17. A quota otto reti c’è il greco Anastasios Donis, trequartista o seconda punta in possesso di qualità tecniche sopra la media che, unite ad una buona velocità e creatività, lo rendono imprevedibile e spesso imprendibile per le difese avversarie. Un gol in meno per Soumah, guineano acquistato in estate dai dilettanti del Santarcangelo; tipica punta africana tutto fisico, è arrivato in Italia dopo essere stato notato in un torneo giovanile. A chiudere il reparto ci sono i due spagnoli Buenacasa e Otin. Il primo, altro ex blaugrana, è un attaccante moderno che abbina fisico e tecnica; l’altro, ex Real Saragozza, è un giocatore più duttile e capace di svariare sull’intero fronte offensivo.
PORTIERI: Audero (97), Citti (95), Vannucchi (95);
DIFENSORI: Barlocco (95), Cifarelli (95), Curti (95), Garcia Tena (95/ESP), Marin (95/ROU), Penna (95), Romagna (97), Tavanti (95), Varga (96/SVK);
CENTROCAMPISTI: Ceria (95), Cevallos (95/ECU), Emmanuello (94), Gerbaudo (95), Gueye (95/SEN), Kabashi (94/ALB), Mattiello (95), Roussos (96/GRE), Sakor (96/NOR), Slivka (95/LTU);
ATTACCANTI: Bnou-Marzouk (96/MAR), Buenacasa (96/ESP), Donis (96/GRE), Di Benedetto (95), Otin Lafuente (96/ESP), Soumah (96/GUI).