CARRIERA – Federico Bernardeschi nasce a Carrara il 16 febbraio 1994 ed inizia a giocare a calcio a sei anni nell’Atletico Carrara. Dopo un solo anno arriva il trasferimento al Ponzano, scuola calcio dell’Empoli, ma ad assicurarsi il giovanissimo Federico non sono gli azzurri, bensì la Fiorentina, che a nove anni lo inserisce nel gruppo dei Pulcini. Casacca numero dieci sulle spalle, Bernardeschi fin dai primi istanti in viola è indicato come uno dei talenti più interessanti del vivaio e, anno dopo anno, cresce mantenendo le attese. Nella stagione 2010/11 fa parte degli Allievi Nazionali, con cui vince il campionato accedendo alle finali nazionali, dove viene eliminato agli ottavi di finale dalla Sampdoria; oltre a questo, colleziona alcune convocazioni in Primavera senza esordire. Nel calciomercato estivo il Manchester United si interessa ad alcuni talenti viola, tra cui proprio Federico, che però di comune accordo con la famiglia decide di rifiutare l’offerta degli inglesi per restare a Firenze. La stagione successiva fa parte della rosa della Primavera e ad inizio anno vince la Supercoppa Italia, pur restando in panchina per tutto il match; a fine annata saranno otto le presenze in campionato, di cui tre da titolare, per un totale di 287 minuti giocati. Nonostante la richiesta di prestito del Viareggio, viene confermato in Primavera e prende in mano la squadra. È il capitano e leader del gruppo, trascinato a suon di gol, assist e grandi giocate. Montella lo tiene d’occhio e più volte l’ha aggregato alla prima squadra negli allenamenti settimanali, convocandolo più volte senza però farlo esordire. Alla fine della stagione, tra campionato, coppa Italia e Torneo di Viareggio, Bernardeschi va a segno ventuno volte in ventotto presenze.
STAGIONE 2013/14 – Gioca la prima giornata di campionato con la Primavera, segnando una doppietta nel 4-1 al Palermo, poi accetta l’offerta del Crotone e si trasferisce in Calabria. Al momento sono i numeri a parlare per lui: trentuno presenze, nove gol e cinque assist, in 1995 minuti giocati. Tutto al primo anno tra i professionisti e con la stagione è ancora deve concludersi. Gli highlights stagionali sono la punizione con cui ha punito il Lancinao e le doppiette contro Carpi e Pescara, oltre alla prestazione sublime contro il Brescia. Si può tranquillamente affermare che Bernardeschi è il miglior talento della serie cadetta e, in quanto tale, ha cominciato ad attirare molte attenzioni di club di Serie A, in primis l’Udinese. La Fiorentina, che lo ha ceduto solo in prestito, a fine stagione lo riporterà alla base per testarlo nel ritiro estivo. Solo lì sarà presa la decisione di un nuovo prestito o della conferma in prima squadra.
NAZIONALE – L’esperienza di Bernardeschi in Nazionale prende avvio nella stagione 2011/12, quando a fine agosto viene convocato dal c.t. Evani per uno stage dell’Under 18 a Brunico, utile per testare il gruppo in vista della doppia amichevole di ottobre contro l’Ucraina. Il gioiellino viola rientra fra i 23 convocati e così esordisce in maglia azzurra il 18 ottobre, quando subentra ad inizio secondo tempo allo juventino Emmanuello mettendo subito in mostra le sue qualità. Due giorni più tardi Evani decide di schierarlo dal primo minuto nel trio offensivo insieme all’empolese Tempesti e al senese Rosseti. A novembre viene convocato per l’amichevole contro la Germania e gioca tutto il secondo tempo al posto di Tempesti. Il nuovo anno porta con sé il XXIV Memorial “Valentin Granatkin” di San Pietroburgo in Russia, che l’Under 18 azzurra vince dopo aver strapazzato 4-0 la Finlandia in finale. Bernardeschi rientra tra i convocati in sostituzione del milanista Boateng ed esordisce nel torneo subentrando a Padovan nei minuti finali contro l’Ucraina. Mezz’ora finale contro la Grecia nell’ultima partita del girone eliminatorio, poi resta in panchina nella semifinale contro la Turchia, mentre gioca uno spezzone di gara nella finalissima. Nonostante il minutaggio ridotto Bernardeschi resta nel gruppo e a marzo contro la Svizzera gioca ancora una volta l’ultima porzione di gara. Nel marzo 2013 esordisce in Under 19 giocando in amichevole contro la Slovacchia, contro cui resta in campo una trentina di minuti, subentrando ad inizio ripresa a Berardi e venendo poi sostituito da Campagna. A novembre, quando è già a Crotone, arriva l’esordio in Under 20, ancora sotto la guida di Alberigo Evani, che lo schiera titolare contro l’Iran per poi sostituirlo dopo un’oretta scarsa. Le sue qualità e il suo rendimento in maglia rossoblu convincono anche Di Biagio, che lo convoca per un paio di stage con l’Under 21. Complice l’assenza di Berardi, il 5 marzo 2014 esordisce con gli Azzurrini nel match di qualificazione agli Europei contro l’Irlanda del Nord, giocando una bella partita e sfiorando la rete. La soddisfazione più grande è alle porte, perché due settimane più tardi il Cesare Prandelli lo convoca per uno stage della Nazionale maggiore. Il c.t. rimane colpito dalle sue doti e decide di riconvocarlo per un altro stage, quello di aprile, in cui Bernardeschi è l’unico giocatore di Serie B ad essere presente a Coverciano.
CARATTERISTICHE – Bernardeschi nasce ala destra, ma può giostrare sull’intero fronte offensivo senza difficoltà. Mancino naturale, partendo dalla fascia opposta rientra sul piede preferito per sfruttare le doti balistiche in suo possesso. A seconda del pacchetto offensivo può variare posizione in campo. Quando il trio d’attacco è composto da una punta centrale fisica e da due esterni, Bernardeschi parte da sinistra e si scambia frequentemente di fascia con l’altro esterno, non concedendo punti di riferimento, oppure s’inserisce tra le linee di centrocampo e attacco fungendo da trequartista dietro le due punte. Quando invece il tridente è composto da una punta veloce e da due esterni, Bernardeschi parte sempre da sinistra scambiandosi con l’altro esterno, ma in determinati frangenti di partita si ritrova in posizione centrale ad agire da falso nove, invertendosi proprio con l’attaccante. Oltre a questo, è molto abile nella realizzazione dei calci piazzati, siano essi rigori, punizioni o corner. Dotato di una buona velocità, riesce a destreggiarsi bene nello stretto, dove fa valere la tecnica individuale. Non ha grandi difetti, ma piccoli aspetti da correggere. Innanzitutto la continuità di rendimento a partita in corso, che lo porta ad estraniarsi dal gioco. Nella fase di non possesso ha tanto da lavorare, anche se sotto la saggia guida di mister Drago ha già limato questa mancanza. Inoltre, in certi frangenti tende ad intestardirsi, cercando di risolvere da solo le partite invece di giocare di squadra. Ineccepibile nei comportamenti, dentro e fuori dal campo, già maturo e caratterialmente formato nonostante la giovane età. Professionista a 360° gradi, di quelli che in Italia mancano da tempo.