Dopo aver presentato i centrocampisti centrali, ecco la volta degli esterni e trequartisti della Primavera. Caratteristiche e stagioni diverse, tutti che remano dalla stessa parte. Ecco i profili di Filippo Bandinelli, Federico Bernardeschi, Nicolò Fazzi, Rocco Giordano e Axel Gulin.
Filippo BANDINELLI – 29/03/1995 – Italia – 4/0
Filippo BANDINELLI – 29/03/1995 – Italia – 4/0
Poteva essere una buona alternativa come esterno sinistro nel tridente, ma un brutto infortunio lo ha tenuto lontano dai campi per quasi sei mesi. Rientrato tra i convocati lo scorso 13 aprile contro il Torino, può rappresentare un’interessante alternativa per le fasi finali, ma è più prevedibile un rientro a tempo pieno dal prossimo anno.
Federico BERNARDESCHI – 16/02/1994 – Italia – 22/17
Qualità, quantità e, soprattutto, continuità. In pochi si sarebbero aspettati una stagione di questo livello dal ragazzo di Carrara, soprattutto sotto l’aspetto realizzativo. Infatti, i 17 gol segnati fanno di Bernardeschi il bomber principe del girone A e lo rendono, a pari merito con Insigne (Napoli), il terzo miglior cannoniere dopo Ganz (20 reti, Milan) e Veratti (18, Bologna).
Prestazioni del genere non potevano sfuggire a Vincenzo Montella, che, dopo averlo testato negli allenamenti settimanali, l’ha convocato e portato con sé in più occasioni, senza però farlo esordire; in realtà l’occasione ci sarebbe stata, cioè all’ultima giornata contro il Pescara, ma il tecnico gigliato ha preferito lasciare in tribuna il ragazzo.
Stare a contatto con i “grandi” l’ha migliorato sia sotto l’aspetto tecnico, la cui base di partenza era molto buona, che sotto quello del carattere; non è un caso che nel corso della stagione la fascia di capitano sia passata sul suo braccio. Classe e fiuto del gol al servizio della squadra: dalle sue giocate dipenderanno le sorti della squadra nelle fasi finali.
Prestazioni del genere non potevano sfuggire a Vincenzo Montella, che, dopo averlo testato negli allenamenti settimanali, l’ha convocato e portato con sé in più occasioni, senza però farlo esordire; in realtà l’occasione ci sarebbe stata, cioè all’ultima giornata contro il Pescara, ma il tecnico gigliato ha preferito lasciare in tribuna il ragazzo.
Stare a contatto con i “grandi” l’ha migliorato sia sotto l’aspetto tecnico, la cui base di partenza era molto buona, che sotto quello del carattere; non è un caso che nel corso della stagione la fascia di capitano sia passata sul suo braccio. Classe e fiuto del gol al servizio della squadra: dalle sue giocate dipenderanno le sorti della squadra nelle fasi finali.
Nicolò FAZZI – 02/03/1995 – Italia – Centrocampista esterno – 15/0
È l’uomo dei minuti finali. Una media di meno di trenta minuti a presenza, di cui solo tre da titolare, Fazzi ha avuto la grande sfortuna di trovare davanti a sé Bernardeschi, autore di una stagione monstre che gli ha lasciato solo alcuni scampoli di match. Veloce, tecnico e propositivo in fase offensiva, quando ha giocato non ha mai perso l’occasione per mettersi in mostra. Per il ragazzo di Barga, comunque, non sono mancate le soddisfazioni, su tutte l’essere convocato fisso nell’Italia Under 18 di Evani, allenatore che crede molto in lui e nelle sue qualità. Al di là di tutto, la Primavera del futuro ripartirà anche e soprattutto da lui.
Rocco GIORDANO – 07/02/1995 – Italia – 4/1
Arrivato in estate dalla Lazio, società dove si era dimostrato essere un valido elemento tra Giovanissimi e Allievi. Un trasferimento che fece molto rumore, con strascichi polemici e dal risvolto emotivo, perché il figlio di Bruno Giordano che lascia la Lazio non può lasciare indifferenti i tifosi biancocelesti. In viola ha trovato pochissimi spazi a causa della folta concorrenza nel ruolo, ma nonostante i pochi minuti giocati è riuscito a segnare un gol, contro il Livorno. Attaccante rapido e buono tecnicamente, alle fasi finali potrebbe ritrovarsi titolare per sopperire alle assenze contemporanee di Zohore e Gondo.
Axel GULIN – 19/07/1995 – Italia – 15/2
L’annata del folletto di Trieste è paragonabile al sali e scendi delle montagne russe. In estate un po’ a sorpresa va in ritiro con la prima squadra, rientrando in Primavera con un’esperienza importante e non comune alle spalle. Nel girone di andata è praticamente una presenza fissa, visto che salta solo quattro partite su sedici, poi però in quello di ritorno il trend s’inverte e gioca in appena cinque occasioni. Due gol segnati, un minutaggio complessivo nella media per essere un quasi titolare. Sul piano tecnico non si discute, su quello fisico ha pagato il confronto contro difensori più grandi anche di due anni. Con i giusti accorgimenti sarà un protagonista nella prossima annata.