Alberto ROSA GASTALDO – 26/02/1995 – Italia – 17/3
È volente o nolente la celebrità della squadra. Il docu-reality di MTV ha puntato i riflettori sul ragazzo di Maniago, rendendolo un idolo di centinaia di adolescenti italiane e una sorta di star giovanile. Ciò che conta nel calcio, però, è il campo e il buon Rosa Gastaldo lo sa bene, visto che non ha mai fatto mancare il proprio contributo alla causa viola. Ovviamente quando gli infortuni, soprattutto di natura muscolare, lo hanno lasciato tranquillo; ed è questo il suo grosso limite fin qui, perché durante l’arco della stagione non ha potuto esprimersi con continuità ed è stato più volte costretto a rincorrere. Centrocampista di qualità, abile negli inserimenti offensivi, chi scrive l’ha paragonato a Marchisio, soprattutto per il modo di interpretare il ruolo di interno di centrocampo. Tre gol in campionato, da ricordare l’estirada contro la Juventus, gesto tecnico perfetto per tempismo e realizzazione.
Il centrocampo della Primavera è forse il reparto con maggiore qualità. Elementi nel giro della prima squadra e delle nazionali di categoria, tante aspettative e potenziali da scoprire. Andiamo a conoscere Andy Bangu, Leonardo Capezzi, Leonardo Costanzo, Michele Fossati e Alberto Rosa Gastaldo.
Luzayadio Andy BANGU – 10/10/1997 – Repubblica Democratica del Congo – 18/2
Il più giovane della squadra e uno dei pochi ’97 a scendere in campo con continuità nel campionato Primavera. Dopo aver smaltito i problemi fisici, che l’hanno limitato nei primi mesi dell’annata, è entrato nell’undici titolare con frequenza, diventando una sorta di intoccabile nella fase centrale della stagione. Fisico brevilineo e leggero (170×57), baricentro basso, riesce a distinguersi in mezzo al campo grazie a tecnica e velocità. Mezzala sinistra nel centrocampo a tre, ha le qualità per giocare da trequartista. Ampi margini di crescita, sia sotto l’aspetto fisico che tecnico-tattico, lo staff della prima squadra lo tiene d’occhio e gli allenamenti settimanali con il gruppo di Montella sono una prova della costante attenzione nei suoi confronti.
Ha i riflettori puntati dalla scorsa estate, cioè da quando Montella decise di portarlo in ritiro con la prima squadra. Qualche spezzone di amichevole, i tifosi che iniziano a conoscerlo, i giornalisti che gli predicono un futuro radioso. Sembra esserci tutto per compiere il doppio salto dagli Allievi alla Serie A, ma il tecnico campano rallenta, giustamente, i tempi e lo lascia agli ordini di Semplici, pur tenendolo costantemente d’occhio e convocandolo per ben otto volte. La spola settimanale fra Primavera e prima squadra gli ha giovato non poco, sia dal punto di vista tecnico che di personalità. Centrocampista di qualità, capace di giocare sia da interno che da centrale, in mezzo al campo si distingue per visione di gioco e intelligenza tattica. Prezioso in entrambe le fase di gioco, grazie ai calci piazzati e agli inserimenti riesce ad essere molto pericoloso in zona gol. Ben sei gol in campionato, tra essi spicca la bella doppietta segnata alla Juventus.
Un’altra sorpresa della stagione, seppur a corrente alternata. Nella prima parte di campionato spicca la sua presenza nel centrocampo titolare, in cui riesce ad imporsi e mettere insieme buone prestazioni, condite dal gol nel derby contro l’Empoli. Tra novembre e l’inizio di gennaio “sparisce”, per poi ricomparire da titolare contro il Genoa a metà mese e ritornare sugli standard di inizio stagione per minutaggio e gol (il Cagliari la seconda vittima). Altro periodo di buio e sprint finale con rete all’ultima giornata contro lo Spezia. La sensazione è che Semplici voglia tenerlo sempre sulla corda, non assicurandogli la maglia da titolare fisso e facendolo ruotare con i compagni di reparto. Tatticamente è un centrocampista di grande corsa e discreta tecnica, schierato frequentemente come interno destro nel centrocampo a tre.
È il cervello della squadra. Calato nel ruolo di regista basso riesce a dare i giri giusti al motore dei viola, distinguendosi per visione di gioco e tecnica individuale. Meno quotato di alcuni compagni di reparto, soprattutto a livello mediatico, nel corso della stagione si è progressivamente conquistato il proprio spazio e la fiducia di Semplici, che spesso e volentieri gli ha affidato le chiavi della squadra. Per caratteristiche fisiche è un po’ il Pizarro della Primavera, anche se rispetto al cileno paga in velocità di esecuzione e dinamismo. Abile esecutore di calci da fermo, siano essi corner o punizioni, è uno dei leader del gruppo, magari silenzioso ma non meno influente.