1980 | Quarti di finale – La Fiorentina termina al primo posto il girone eliminatorio, sopravanzando gli argentini del River Plate, i greci dell’Aris Salonicco e l’Avellino. Ai quarti di finale, però, il Dukla Praga si dimostra superiore e con un 2-0 spegne sul nascere i sogni dei viola. I cecoslovacchi si aggiudicano la competizione vincendo di misura sulla Lazio in finale.
1981 | Quarti di finale – Dopo una buona fase a gironi, in cui passa da seconda dietro al Como e davanti a Mexico City e Ujpest, la Fiorentina vende cara la pelle contro la Roma, che però vince 3-2 e accede al turno successivo. Tra i giallorossi spicca Ubaldo Righetti, tricolore con la stessa maglia nel 1982/83, che insieme ai compagni batte in finale l’Ipswich Town vincendo il torneo.
1982 | CAMPIONE – Tre anni dopo l’ultimo acuto, la Fiorentina torna a vincere. Alla guida dei viola c’è Vincenzo Guerini, fresco di ritiro dopo il brutto incidente stradale e alle prime esperienze in panchina. È un torneo in crescendo quello della squadra gigliata, che supera il girone eliminatorio qualificandosi a pari punti con l’Avellino e davanti a Milan e Rijeka. Ai due turni successivi arrivano altrettante vittorie ai rigori contro Napoli, dove si mette in mostra Totò De Vitis, e ancora Avellino. La finalissima contro l’Ipswich Town viene decisa da un gol nel primo tempo supplementare di Luca Cecconi. Nella squadra campione giocavano anche Marco Baroni, scudettato con il Napoli nel 1989/90, e Sauro Fattori, tecnico della Fiorentina Women’s.
FIORENTINA: Beni, Moz, Ferroni, Di Marzio, Baroni, Strano, Calonaci, Lazzarin (22′ st Torracchi), Fattori, Cristiani (40′ st Cecconi), Cozzella. All.: Guerini
IPSWICH TOWN: Westwood, Soutar, Templeton (12′ st McManos), King, Ansley, Gernon, Stockwell (7′ st Brooks), Kinsella, Hurrell, Davies, O’Callaghan.
Rete: 10′ pts Cecconi
1983 | Terzo posto – La Fiorentina supera la fase a gironi al primo posto, a pari merito con il Catanzaro e davanti a Palmeiras e Polonia Varsavia. Ai quarti finale vittoria di misura contro il Milan, poi un netto 4-2 subìto dalla Roma elimina i viola. I giallorossi, guidati da un giovane Giannini, vincono la finalissima contro l’Inter, che schierava un certo Riccardo Ferri in difesa. La Fiorentina si accontenta del terzo posto, conquistato ai danni di un Dukla Praga ormai in declino.
1984 | Terzo posto – Altra medaglia di bronzo per i viola, allenati da Arrigo Sacchi, all’inizio di una luminosa carriera. Il girone eliminatorio vede la Fiorentina qualificarsi come seconda insieme al Torino, chiudendo davanti a Eintrach Francoforte e alla nazionale under 21 dell’Algeria. Ai quarti di finale Carobbi e compagni vincono 2-0 contro il Milan, ma in semifinale devono arrendersi al Torino, poi campione finale. I viola, come detto, si prendono il terzo posto battendo 3-2 la Roma di Giannini, Desideri e Di Livio.
1985 | Quarti di finale – Il Torino vince il secondo Viareggio consecutivo, in una delle edizioni più ricche di talento. I granata schierano Comi, Osio, Scienza, Benedetti e Lerda. Nel Milan di Capello spiccano Maldini e Costacurta; Lippi lancia nella sua Sampdoria i futuri gemelli del gol Vialli e Mancini, mentre nel Genoa ci sono Eranio e Policano. La Fiorentina schiera Mareggini, Bortolazzi e Carobbi, mentre nell’Inter ci sono Manicone e Pizzi. Il torneo dei viola si ferma ai quarti di finale. Nella fase a gironi la qualificazione arriva da secondi, dietro all’Atalanta e davanti agli scozzesi dell’Aberdeen e ai rumeni dell’Universitatea Craiova. Al turno successivo la Roma vince 2-1, estromettendo dal torneo i viola. I giallorossi poi perderanno in finale contro il Torino.
1986 | Quarto posto – È il Viareggio di Roberto Baggio. Arrivato l’estate precedente dal Lanerossi Vicenza per 3 miliardi di lire, il Divin Codino era reduce da un infortunio al ginocchio destro e vestì per la prima volta la maglia viola proprio alla rassegna viareggina. Nella fase a gironi serve la differenza reti per qualificarsi ai quarti di finale: i viola e la Roma passano il turno a braccetto ai danni del Bayern Monaco, con gli statunitensi dell’Ocean Syde fanalino di cosa. Il Napoli viene sconfitto solo ai rigori, poi l’Inter vince 1-0 e si prende il posto in finale. I nerazzurri vincono il torneo battendo la Sampdoria, mentre i viola perdono la finale di consolazione con il Milan.
1987 | Finalista – Il presidente Pier Cesare Baretti, tragicamente scomparso l’anno successivo, avvia la ricostruzione del vivaio, investendo molte risorse su tecnici, giocatori e strutture. I risultati non tardano ad arrivare e i viola si piazzano al secondo posto, perdendo la finale contro lo schiacciasassi Torino. In precedenza, i viola avevano superato la fase a gironi piazzandosi al secondo posto, dietro a Genoa e davanti a Platense e Avellino. Nei turni successivi vittorie contro Milan e ancora Genoa, poi l’amaro epilogo, con la netta affermazione per 4-1 dei granata.
TORINO: Boccafogli (40′ st Di Sarno), Cuicchi, Di Bin, Danzè, Fogli, Fuser, Lentini, Venturin, Bresciani (28′ st Massara), D’Agostino, Bellatorre.
FIORENTINA: Misefori, Dal Canto, Rocchigiani, Gelsi, Daniel, Galli, Campioli, Carrara, Ciucchi (28′ st Nardi), Sereni, Protti.
Reti: 20′ pt Cuicchi (T), 30′ Gelsi (F), 44′ Fuser (T); 10′ st D’Agostino (T), 33′ Fuser (T)
1988 | CAMPIONE – A distanza di sei anni dall’ultimo successo, la Fiorentina torna sul tetto del Viareggio. Nella fase a gironi i viola vengono premiati insieme al Genoa dalla differenza reti, a discapito dei Rangers Glasgow, con l’Espanyol all’ultima piazza. Nei quarti di finale basta un gol per piegare la Roma, poi rotondo 3-1 al Milan in semifinale. La finale con il Torino è un remake dell’anno precedente, ma stavolta è la Fiorentina ad esultare grazie al gol di Clementi a sei minuti dallo scadere.
FIORENTINA: Misefori, Rocchigiani, Galli, Zironelli, Daniel, Sottili, Clementi, Galletti, Ciucchi (44′ st Baldi), Tersigni, Carta (42′ st Ciabini).
TORINO: Boccafogli, Catena, Di Bin, Chiti, Zaffaroni, Fuser, Lentini (28′ st Campistri), Venturin, Bresciani, Zago, Menghini.
Rete: 39′ st Clementi
1989 | Fase a gironi – L’eliminazione nella fase a gironi segna la fine di un ciclo. I viola sono sopravanzati, per differenza reti, da Lazio e Stoccarda, riuscendo a mettersi dietro solo il FC Tokyo. Il Torino va in finale per la quinta volta in sei anni e vince il quarto titolo della propria storia, battendo 1-0 la Roma di Peruzzi. Curiosità: negli argentini del Desportivo Italiano c’è un giovane attaccante di belle speranze, che gioca il torneo in prestito dal Newell’s Old Boys. Il suo nome? Gabriel Omar Batistuta.
LEGGI ANCHE