Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore, arrivata alla nostra casella messaggi:
“Ognuno di noi ha le proprie idee e teorie ed in merito all’avvicendamento del sig. Vergine e l’entrata dei nuovi condivido quanto espresso dal sig. Pontello in una trasmissione di emittente locale. Una società è forte economicamente quando punta sui giovani del proprio vivaio, e cito Barcellona, Manchester United e Ajax, ma questi devono essere giovani che provengono da un percorso iniziato sin dai nove-dieci anni e non giocatori presi a sedici-diciassette anni e quindi già pagati profumatamente. Per fare degli esempi, Bernardeschi e Chiesa.
La forza di una società e la crescita sta nell’avere quello qualcuno chiama coraggio, ma che io definirei lungimiranza. La genialità di buttare in campo anche giovani emergenti di sedici, diciassette, diciotto anni, valorizzarli, far provare loro scenari diversi dai campetti di periferia o gli spalti semivuoti delle partite del campionato Primavera.
Negli anni quanti bei giocatori sono passati da Firenze ed oggi vestono casacche prestigiose e diverse? Inutile fare nomi, li conosciamo bene tutti quanti sono stati persi. Perché non credere nei propri giovani? Perché non investire nel loro futuro e nel futuro della Fiorentina? Nel recente passato abbiamo avuto esempi di validi giocatori come Gori, mandato in Lega Pro e mai esordito in serie A, come Ponsi, nazionale Under 19 mai esordito, come Dalle Mura, nazionale Under 17 e fra i migliori difensori del recente mondiale in Brasile.
Perché l’Ajax ha dato la fascia di capitano ad un diciottenne De Ligt e la Fiorentina non l’ha data a Chiesa? Troppo giovane!”
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