Sfuma il sogno Europeo per l’Italia Under 19. Nell’atto finale gli azzurrini del ct Paolo Vanoli hanno perso per 4-0 contro la Francia. Finale subito in salita, con il vantaggio di Augustin dopo appena 6′. L’Italia tenta la reazione, ma viene nuovamente punita dal raddoppio di Blas al 19′. Gli azzurrini ci provano prima dell’intervallo con Favilli e Minelli, senza esito. Nella ripresa subito dentro un altro attaccante (Cutrone) per un centrocampista (Picchi), ma sono i transalpini a sfiorare il tris con Mbappè, Onguene e Augustin. Terzo gol che arriva all’83’ con Tousart, poi poker di Diop al 91′. Francia campione d’Europa Under 19 per l’ottava volta nella storia, Italia che rimanda l’appuntamento.
Il cammino azzurro è stato tutt’altro che scoppiettante. All’esordio vittoria all’ultimo respiro contro la Germania padrona di casa: teutonici che dominano in lungo e in largo, trovando però sulla propria strada un insuperabile Meret e venendo puniti da Dimarco su rigore. Poi due pareggi, sempre per 1-1, contro Austria e Portogallo: la punizione di Locatelli riprende immediatamente i mitteleuropei, mentre un altro penalty di Dimarco viene reso vano nel finale dai lusitani. In semifinale ancora Dimarco protagonista nel 2-1 all’Inghilterra: il nerazzurro in prestito all’Empoli colpisce due volte su piazzato, prima dagli undici metri e poi su punizione. Infine l’epilogo in finale contro la Francia.
Che Europeo è stato per il viola Simone Minelli? All’esordio è titolare contro la Germania, ma, soprattutto a causa del gioco azzurro (difesa a oltranza e palla lunga e pedalare), non riesce a incidere, venendo sostituito da Cutrone al 57′. La gara contro i teutonici cambia le gerarchie in attacco e con esso l’Europeo di Minelli, che resta in panchina contro l’Austria, per poi subentrare a gara in corso contro il Portogallo (al 62′ per Panico). In semifinale si ripete la staffetta con il genoano Panico, con il viola che gli subentra al 58′ rendendosi subito protagonista con qualche spunto nella difesa avversaria. In finale torna titolare: si batte e si sbatte, nel primo tempo è l’unico azzurro a concludere in porta; nella ripresa dopo 56′ cede il posto a Edera. In definitiva, un Europeo con tanti rimpianti, soprattutto per aver praticamente sempre giocato fuori posizione (da seconda punta nel 4-4-2) e in un contesto tattico poco congeniale alle sue caratteristiche tecniche, ma soprattutto fisiche.