Nicolas Minutella, centrocampista classe ’95 in attesa di essere tesserato dalla Fiorentina, si è raccontato alla trasmissione radiofonica argentina Euro Futbol. Questi i passaggi principali della sua intervista, tradotta da CanteraViola.com:
“Ho iniziato nell’All Boys. Poi un gruppo d’investimento ha acquistato il mio cartellino e sono passato alla Fiorentina nel marzo 2014, a diciotto anni. Mi sono sempre allenato con la prima squadra e la società mi ha affiancato un’insegnante per imparare velocemente l’italiano. È un club molto organizzato, molto forte in Italia. Quando sono arrivato, in teoria la cittadinanza doveva arrivare nel mese di giugno, ma ci sono stati problemi burocratici. Ho chiesto alla società se potevo andare in prestito per giocare, ma mi dissero di no perché restare qui era la soluzione migliore. Sono molto felice qui, la città è unica, la gente mi tratta molto bene, così come i miei compagni di squadra.
Sono un centrocampista offensivo mancino. Mi piace molto tenere il pallone. Non sono uno a cui piace correre molto, preferisco la tecnica. Come modello ho Angel Di Maria, mi piacerebbe essere la metà di quello che è lui. A Firenze ho sempre avuto un grande rapporto con Roncaglia, ma anche con Gonzalo e Basanta. La Fiorentina è una squadra con molti sudamericani e spagnoli, in allenamento si parla praticamente solo in spagnolo. Da Cuadrado ho imparato molto, è straordinario come calciatore e come persona, mi ha consigliato molto giorno dopo giorno. E quando ero in difficoltà o con bassa autostima perché non potevo giocare mi ricordava di guardare dove ero, che molti volevano essere al mio posto e di sfruttare l’occasione. Lui è stato un simbolo per la Fiorentina, tutti lo amavano.
Montella mi ha aiutato molto e mi ha sempre dato consigli. È una persona molto buona e nel suo lavoro è un allenatore molto tattico, prepara molto bene le partite. Attrezza la squadra in base all’avversario, vivo molto le partite e ordina alla grande i suoi giocatori. La Nazionale? Uno aspira sempre al massimo e al meglio. Sarebbe qualcosa a cui pensare. Se avessi la fortuna di giocare nell’Italia mi sentirei a mio agio, ma far parte dell’Albiceleste sarebbe più bello perché sono molto orgoglioso del mio paese e mi piacerebbe indossare la maglia della nazionale. Mi piacerebbe tornare a giocare in Argentina, un giorno so che tornerò lì. Giocare al Boca sarebbe un sogno incredibile. Allo stesso modo, prima spero di poter iniziare a giocare nella Fiorentina per prendere minuti, anche come riserva, e il tempo dirà come sono calcisticamente”.