I biancocelesti sbancano il “Poggioloni” e conquistano la vetta solitaria della classifica.
È tempo di big match al “Poggioloni”. Di fronte Fiorentina e Lazio, capoliste a braccetto nel girone C. Le due squadre si fronteggiano con moduli speculari. Sia Semplici che Bollini, infatti, scelgono il 4-3-3 per provare a far propria la posta in palio. Rispetto alla vittoria di Crotone, nei viola ci sono due cambi di formazione, nello specifico Empereur in difesa e Berardi a centrocampo; tra i biancocelesti, invece, tornano a disposizione Tounkara e Serpieri, che hanno scontato il turno di squalifica. Curiosità: presenti in tribuna Borja Valero, Giuseppe Rossi e Neto, oltre a molti addetti ai lavori e a parte dello staff tecnico della prima squadra.
I ragazzi di Bollini partono a razzo e dopo appena sessanta secondi sfiorano il vantaggio. Lombardi serve Tounkara in profondità, diagonale dell’attaccante e gran risposta di Lezzerini che devia in calcio d’angolo. La Lazio continua a pressare e al quarto d’ora sblocca il risultato. Contropiede sulla sinistra, Lombardi prende palla sulla trequarti, si accentra e con un gran tiro insacca alle spalle di Lezzerini. Senza dubbio un gran gol, anche se è pesante l’errore di valutazione del portiere viola, che battezza fuori la traiettoria del tiro. La Fiorentina annaspa, non riesce a reagire e subisce il raddoppio capitolino. Tounkara s’invola sulla fascia sinistra, lascia sul posto Venuti e serve al centro Crecco, che da pochi passi mette in rete; dormita colossale della difesa viola, con i due centrali che perdono la marcatura del centrocampista laziale e assistono impotenti alla sua conclusione. Improvvisamente, però, la gara prende una piega inaspettata per la Lazio. Tounkara, già ammonito (e graziato), entra in modo scomposto su Lezzerini, costringendo l’arbitro ad espellerlo; siamo al 35′ e i biancocelesti si ritrovano ad amministrare due gol con un uomo in meno. Bangu prova ad approfittare del momento, ma Strakosha si oppone in qualche modo sulla sua conclusione. Sul finire di frazione opportunità in acrobazia per Gondo, con la sfera che si spegne sul fondo. All’intervallo Lazio avanti 2-0 sulla Fiorentina.
Nel secondo tempo la Fiorentina attacca in massa, chiudendo la Lazio nella sua metà campo e cercando l’episodio che può riaprire il match. Subito Fazzi ci prova due volte, trovando un attento Strakosha tra sé e la rete, poi è il neoentrato Gulin ad impensierire il portiere albanese, ancora una volta impeccabile. I viola sono costantemente in attacco, ma la difesa biancoceleste chiude tutti gli spazi e, quando non ci riesce, si affida alla giornata di grazia di Strakosha, ultimo baluardo difensivo. Così l’estremo difensore ospite si oppone alla grande sul doppio tentativo di Bangu e sulla punizione dal limite di Empereur. La Lazio si difende stoicamente e in ripartenza sfiora il terzo gol con Lombardi, chiuso in extremis da Lezzerini in uscita disperata; lo stesso attaccante poco dopo si ripete, ma il portiere viola gli nega ancora una volta la gioia del gol. Gli ultimi minuti sono contraddistinti dal duello a distanza tra Fazzi e Strakosha, nettamente stravinto da quest’ultimo. L’esterno viola prima ci prova con un tiro a giro all’incrocio dei pali, poi con una conclusione potente, ma è il portiere biancoceleste ad uscire sempre vincitore con grandi parate. Il cronometro scorre inesorabile fino al triplice fischio finale. La Lazio festeggia una vittoria sofferta e figlia di un ottimo lavoro difensivo, oltre che di un cinismo pazzesco nella prima parte di match. La Fiorentina esce sconfitta, ma a testa alta, perché con una maggiore precisione in zona gol probabilmente il risultato sarebbe stato diverso.
COMMENTO – Primo tempo così così, con i viola troppo nervosi e colpiti due volte nei primi venticinque minuti. Nella ripresa non c’è stata partita e solo uno Strakosha monumentale ha impedito di ridurre o azzerare lo svantaggio. La squadra è da registrare nella fase difensiva; troppi contropiedi subiti, da due di questi sono scaturiti i gol decisivi per la Lazio. Per quanto riguarda le prove dei singoli, molto bene Bangu e Petriccione, buon contributo di Gulin, Fazzi e Zanon, mentre non hanno destato una buona impressione Gondo, Venuti e Lezzerini. In conclusione, niente è perduto. La Lazio si isola in vetta, la Roma e il Livorno si avvicinano, ma aver vinto otto partite su dieci è un ottimo ruolino di marcia. Manca l’acuto negli scontri diretti, ma, rispetto alla pesante sconfitta con la Roma, oggi la squadra avrebbe meritato almeno il pareggio. Sono ragazzi, cresceranno.
FIORENTINA (4-3-3): Lezzerini 5; Venuti 5, Madrigali 5.5, Empereur 5.5, Zanon 6 (69′ Dabro sv); Petriccione 6.5, Capezzi 6 (73′ Costanzo sv), Berardi 5.5 (51′ Gulin 6); Fazzi 6, Bangu 6.5, Gondo 5.5. A disp.: Bardini, Ansini, Di Curzio, Mancini, Papini, Peralta, Posarelli. Allenatore: Leonardo Semplici
LAZIO (4-3-3): Strakosha 7.5; Pollace 6, Ilari 6.5, Serpieri 6.5, Filippini 6; Murgia 5.5 (48′ Silvagni 6), Elez 6.5, Crecco 6.5 (79′ Oikonomidis sv); Lombardi 7 (90′ Palombi sv), Fiore 6, Tounkara 6. A disp.: Guerrieri, Mattia, Paterni, Pace, Sterpone, Milani. Allenatore: Alberto Bollini
ARBITRO: Sacchi di Macerata
RETI: 16′ Lombardi, 25′ Crecco
NOTE: ammoniti Lombardi (L), Madrigali (F), Fazzi (F), Gondo (F); espulso Tounkara (L) al 35′ per doppia ammonizione; recuperi 4′ pt e 4′ st.