Troppo inesperti per la prima squadra, troppo “anziani” per la Primavera. Risultato? Il campo resta un miraggio, o quasi.
Un passaggio sbagliato e le prospettive di Joshua Brillante sono drasticamente mutate. Nel precampionato piacevole sorpresa, con prestazioni incoraggianti nel ruolo di vice Pizarro. All’Olimpico, però, Montella gli ha concesso appena trentacinque minuti da titolare, sostituendolo dopo una partita tutt’altro che esaltante, con la ciliegina dell’errore sul primo gol della Roma. C’è chi ha parlato di segnale alla società, chi di errata gestione di un calciatore proveniente da un altro tipo di calcio, chi di semplici dinamiche di campo. Nei fatti il ragazzo di Bundaberg non si è più rivisto per circa due mesi, per poi ritornare nel garbage time contro l’Inter. Nel suo futuro è probabile che ci sia un’esperienza in prestito, per maturare minuti e esperienza altrove.
La gestione di Luca Lezzerini, invece, è a dir poco desolante. In estate è stato ad un passo dal prestito al Pordenone, in Lega Pro, poi tutto è sfumato. Motivo? Ufficialmente per l’infortunio di Lupatelli, che ha costretto il giovane portiere a partire per la tournée sudamericana, in cui non ha mai giocato, e a perdere il primo treno per il professionismo. Ad oggi Lezzerini è, di fatto, il quarto portiere della prima squadra e come tale non è mai sceso in campo. Non solo, perché in Primavera il ruolo è ampiamente coperto e, quindi, almeno fino a gennaio il buon Luca sarà costretto a vedere il campo solo dalla tribuna.
Come non parlare, poi, dell’oggetto misterioso per eccellenza del mercato viola, quell’Octavio Merlo Manteca giunto in prestito con diritto di riscatto dal Botafogo. Il brasiliano, infatti, in patria era considerato niente più niente meno che un giovane dalle potenzialità discrete, con una manciata di presenze in seconda divisione e qualche minuto in prima squadra alle spalle. Nel precampionato Montella gli ha concesso giusto un paio di chance in amichevoli di secondo piano. In teoria Octavio era una scommessa, nei fatti è una presenza destinata a non lasciare traccia. Difficile che a gennaio torni in Brasile, scontato che il classe ’93 troverà pochissimi spazi nel fornitissimo reparto avanzato gigliato.
È sparito dai radar anche Ahmed Hegazy, il fu Nesta d’Egitto. Sfortunatissimo nei suoi primi due anni a Firenze, il difensore egiziano sembrava aver trovato l’equilibrio giusto nell’estate scorsa, giocando quasi tutte le amichevoli e candidandosi al ruolo di vice Gonzalo Rodriguez. Gli arrivi di Basanta e Richards, però, finora gli hanno sbarrato, relegandolo all’ultimo posto nelle gerarchie difensive. E dire che nelle (poche) presenze in maglia viola aveva tutt’altro che demeritato, riuscendo addirittura a segnare in Coppa Italia. Anche per lui gennaio sarà un mese importante, poiché non è escluso che chieda di essere ceduto per trovare quella continuità di impiego che a Firenze difficilmente potrà avere.