L’Atalanta è l’esempio di come fare calcio nel mondo che i ricchi hanno bloccato con i loro paletti. Se l’erba del vicino non per forza sempre più verde, di sicuro l’umiltà vince e ha la meglio sui vari progetti giovani sventolati ai media.
La Fiorentina alla linea verde “teorica” ci è arrivata per questioni di bilancio e la cosa potrebbe non essere male. Ma per ora l’unico indizio sta nel futuro ipotetico centro sportivo giovanile, base di partenza per un vivaio degno di questo nome.
Se, come scrive La Repubblica, a qualche dirigente parli di modello Atalanta lui ti risponde un po’ stizzito. Se chiedi perché hanno ceduto per due lire Mancini, ti dicono che è stato l’allenatore (Sousa) a decidere che non era pronto, che Venuti sta bene al Benevento perché qui si sarebbe bruciato, che Capezzi non valeva i soldi del rinnovo e che Hagi aveva troppa fretta.
Se da una parte è giusto avere pazienza mentre si ciondola in un opaco anno di transizione, dall’altra è interessante valutare che la società bergamasca oltre ad aver creato giocatori e plusvalenze, ha soprattutto lavorato sulla forte identità territoriale.
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