I rossoneri conquistano un posto nella finalissima di lunedì 17, viola belli ma poco concreti.
Fiorentina-Milan, semifinale del Torneo di Viareggio. Di fronte due tra le squadre più titolate della competizione con otto titoli a testa. Una sfida classica, soprattutto a questo punto del tabellone. La Fiorentina di Leonardo Semplici si presenta all’evento con una sola novità di formazione, cioè De Poli al centro dell’attacco; non recupera Lezzerini, così Bardini è confermato in porta. Dall’altra parte, Inzaghi fa la conta tra i disponibili e sceglie un undici praticamente obbligato, in cui spicca la presenza di Barisic nel tandem offensivo, con Vido che si accomoda in panchina.
Dai primi minuti di gioco s’intuisce quale sarà la trama del match: Fiorentina che fa gioco, Milan chiuso a riccio e pronto a pungere in contropiede. La prima occasione, però, è proprio dei rossoneri con Petagna, che sugli sviluppi di un calcio di punizione conclude a lato. Dall’altra parte, su un’azione simile Mancini non imprime la forza necessaria al suo colpo di testa da pochi passi, consentendo a Gori di bloccare a terra. Al quarto d’ora viola vicini al gol. Fazzi conquista palla a centrocampo e serve sulla sinistra Gondo, bravo ad andare sul fondo e a crossare per De Poli, che controlla e tira, ma il suo diagonale sfiora il palo. Altra chance per Capezzi, che manda alto con un tentativo al volo dal limite dell’area. Al ventisettesimo Gondo si mangia clamorosamente il gol del possibile vantaggio, calciando sopra la traversa da ottima posizione. Troppe occasioni sprecate per la Fiorentina, che alla mezz’ora è punita da Barisic. Lancio lungo dalle retrovie, Petagna spizza quel tanto che basta per creare lo spazio per lo sloveno, che approfitta di un’indecisione difensiva e con un bel diagonale supera Bardini. Al primo vero affondo offensivo i rossoneri trovano il gol. È una doccia gelata per la Fiorentina, fin qui assoluta padrona del campo. I ragazzi di Inzaghi sfruttano il momento propizio e, cinque minuti prima dell’intervallo, raddoppiano. Calabria scende sulla fascia destra e serve al limite dell’area Benedicic, che sbaglia il primo controllo, ma si rifà con un mancino al volo che finisce in fondo al sacco. Uno-due pazzesco dei rossoneri, con la difesa viola che ha grandi colpe nella circostanza, poiché nessuno marca o pressa lo sloveno. A fine primo tempo il tabellino dice 2-0 per il Milan.
Nessuna sostituzione e partita che riprende. Subito Fazzi ci prova da fuori area, con Gori che si distende e respinge. Gli risponde Petagna con un siluro da fuori area, su cui Bardini si oppone in presa. Alla Fiorentina serve l’episodio giusto per riaprire il match e ci riesce poco dopo l’ora di gioco con Gondo, bravo a ribadire in rete una corta respinta di Gori su punizione di Capezzi. È la svolta della partita, perché adesso i viola credono al pareggio, mentre i rossoneri accusano il colpo. Empereur ha subito la chance per pareggiare, ma la sua punizione è alta di poco. Passano pochi minuti e arriva l’incredibile 2-2 per merito di Fazzi. Rimessa laterale da destra, Gondo spizza di testa, si crea una mischia furibonda, il numero sette viola trova lo spazio giusto e scaraventa il pallone in rete. Imitando quanto fatto dai ragazzi di Inzaghi nel primo tempo, la squadra di Semplici assesta due colpi in sei minuti, riaprendo il match. Sugli sviluppi di un corner Empereur va vicino al gol del sorpasso con un tocco al volo, però la palla sfila sul fondo sfiorando il palo. Quando la Fiorentina sembrava aver trovato il bandolo della matassa, ecco che il Milan piazza il colpo del ko. Calcio di punizione di Modic, traiettoria imprendibile a scavalcare la barriera e palla in rete. Semplici tenta il tutto per tutto e inserisce anche Dabro per cercare il gol che porterebbe ai calci di rigori. Con i viola completamente sbilanciati in avanti, il Milan organizza il contropiede perfetto con Vido e Pinato, con quest’ultimo che trafigge Bardini e fa scorrere i titoli di coda sul match.
Il Milan vince una partita pazza e va in finale per la seconda volta consecutiva. I rossoneri giungono all’atto conclusivo grazie al carattere e al grande cinismo offensivo, attraverso cui hanno sopperito al divario tecnico e di gioco. La squadra di Inzaghi rispecchia il suo allenatore: non bella da vedere, ma tremendamente concreta. La Fiorentina maledice la sfortuna e l’imprecisione di gran parte delle proprie conclusioni, e lascia il torneo a testa alta. I ragazzi di Semplici hanno dominato sotto l’aspetto del gioco, non riuscendo però a convertirlo in rete. Adesso i rossoneri attendono l’esito della semifinale tra Palermo e Anderlecht per conoscere il proprio avversario in finale, mentre i viola si rituffano nel campionato e iniziano a pensare anche alla doppia finale di Coppa Italia.
FIORENTINA (4-3-3): Bardini 5.5; Venuti 7, Mancini 6, Empereur 6, Zanon 6 (87′ Dabro sv); Bangu 6.5, Petriccione 6.5, Capezzi 6 (64′ Costanzo 5.5); Gondo 5.5, De Poli 5.5 (56′ Gulin 5.5), Fazzi 6.5. A disp.: Bertolacci, Peralta, Madrigali, Bandinelli, Papini, Gigli, Ansini, Berardi, Posarelli. Allenatore: Leonardo Semplici
MILAN (4-3-1-2): Gori 6.5; Calabria 6, Simic 6 (68′ De Santis 6), Pacifico 6.5, Tamas 5.5; Mastalli 6, Modic 6.5, Benedicic 6.5 (92′ Iotti sv); Bendé Bendé 5.5 (60′ Pinato 6); Petagna 6 (95′ Fabbro sv), Barisic 6.5 (73′ Vido 6). A disp.: Ferrari, Livieri, Piccinocchi, Di Molfetta, Saporetti, Cernigoi, Pedone, Aniekan. Allenatore: Filippo Inzaghi
Arbitro: Sacchi di Macerata
Reti: 30′ Barisic (M), 40′ Benedicic (M), 62′ Gondo (F), 68′ Fazzi (F), 86′ Modic (M), 91′ Pinato (M)
Note: ammoniti Tamas (M), Modic (M), Petriccione (F), Calabria (F), Empereur (F), Venuti (F), Petagna (M), Mancini (F); recuperi 2′ pt e 4′ st.