Dopo più di due anni di attesa, finalmente Joshua Perez è un calciatore della Fiorentina. Era l’aprile del 2013, quando dagli Stati Uniti rimbalzò la notizia del suo futuro approdo in maglia viola. Il primo approccio risale addirittura a quattro anni prima, con un baby Perez che finisce sul taccuino degli osservatori gigliati. Poi l’affondo decisivo, con la firma del pre-contratto per anticipare la concorrenza di PSV Eindhoven e Milan, società con cui il giovane statunitense ha effettuato più periodi di prova. Da lì in poi, a causa della normativa FIFA sul trasferimento di calciatori minorenni ed extracomunitari, Perez ha potuto disputare solo gare con le nazionali giovanili a stelle e strisce, in attesa del famoso transfer dalla federazione internazionale. Adesso, dopo mesi di speranze, finalmente il buon Josh potrà vestire la maglia della Fiorentina e mettersi alla prova sul palcoscenico calcistico italiano.
In questo arco di tempo, come detto, Perez ha giocato solo ed esclusivamente con le selezioni giovanili degli Stati Uniti, di cui è un punto di forza fin dai tempi dell’Under 14. Nel 2013 con l’Under 15 ha giocato la Copa México de Naciones e il Torneo delle Nazioni a Gradisca, segnando complessivamente cinque gol. Nello stesso anno ha esordito in Under 17 nell’AGS Cup, a cui hanno fatto seguito presenze contro avversarie di prestigio (Brasile, Spagna, Inghilterra) e, soprattutto, la partecipazione a due importanti manifestazioni: la CONCACAF Cup, rassegna centro-nordamericana in cui ha segnato quattro reti, e il Mondiale di categoria. Recentemente è stato convocato anche per uno stage della Under 20. A dimostrazione della grande considerazione in patria, la Nike gli ha fatto firmare un contratto di sponsorizzazione pluriennale nonostante la giovane età. Infine, una curiosità: suo zio è Hugo Perez, ex nazionale americano e con esperienza da tecnico delle under a stelle e strisce; entrambi condividono le origini di El Salvador, nazione centroamericana.
Passando al campo, Perez è in possesso di una tecnica fuori dal comune, è incredibilmente accurato nel tocco di palla e preciso nei passaggi. Mancino naturale, ha idee chiare su cosa fare con il pallone ogni volta che lo riceve. Dribblatore eccellente, capace di prendere la decisione giusta nella trequarti avversaria, è molto abile nel primo controllo e ha un’intelligenza tattica non comune per un ragazzo della sua età. Il ruolo ideale è esterno destro nel tridente, sia in un 4-3-3 che in un 4-2-3-1, ma è altrettanto bravo da seconda punta o trequartista. Dal punto di vista fisico è ancora un po’ minuto, ma il baricentro basso, infatti, gli consente di avere una buona stabilità in campo, di essere guizzante e di resistere ai contrasti. La statura, tuttavia, non è un ostacolo insormontabile per un giocatore con le sue capacità tecniche. Caratterialmente si sta formando, poiché in alcuni tratti è ancora un po’ acerbo, anche se piano piano può diventare un leader.
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