Ci sono storie strane nel calcio, o quantomeno curiose. Una di queste riguarda Nicolò Zaniolo. Una vita nel settore giovanile della Fiorentina, dagli Esordienti fino agli Allievi Nazionali. Una delle perle di quella splendida nidiata dei classe 1999 gigliati, insieme a Gori, Cerofolini, Ranieri e tanti altri. Gol e assist, sprazzi di classe, uno dei prospetti più interessanti.
Eppure nell’estate del 2016, al momento del salto in Primavera, non viene ritenuto pronto a sufficienza e si pensa al prestito per valorizzarne il talento. Una decisione non ritenuta giusta dalla famiglia e dall’entourage del ragazzo, che riesce a farlo svincolare e poi accasare alla Virtus Entella. In Liguria cresce in Primavera, dove segna ai viola eliminandoli dalla Coppa Italia, e debutta in Serie B, collezionando nove presenze.
A fine stagione il salto di qualità, all’Inter, con cui vince da protagonista lo scudetto, ancora contro i viola. Infine, durante l’estate appena trascorsa, il passaggio alla Roma nell’ambito dell’operazione Nainggolan. E in giallorosso sale sulle montagne russe: convocazione in nazionale maggiore e debutto da titolare in Champions League, al Bernabeu, contro il Real Madrid. Con zero minuti in Serie A, come accadde a De Rossi. Da scarto della Fiorentina all’esordio dei sogni. Una storia semplicemente pazzesca.
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Tranquilli non sarà l’ultimo….